Zio Paolo Flog 1962

Zio Paolo: una figura indimenticabile nella mia vita

Lo zio Paolo, uno dei due fratelli di mia mamma Anna, era una presenza speciale nella nostra famiglia. Lui e mia mamma erano legati da un affetto profondo, un legame unico che nasceva dalla loro infanzia condivisa. Zio Paolo era il fratello più piccolo, e insieme hanno vissuto anni difficili e intensi nel collegio di Montedomini a Firenze. Quel luogo, ancora oggi operativo come fondazione impegnata nell’aiuto agli anziani e nel sociale, fu anche dove mia madre conobbe mio padre.

Le mie memorie di zio Paolo sono intrise di momenti preziosi. Fu lui a insegnarmi, da bambino, l’arte della pesca. Sul torrente Muccione, a Gattaia, trascorrevamo ore indimenticabili.

Era un pescatore appassionato e tesserato alla FLOG, il dopolavoro della Galileo di Firenze, dove lavorava come operaio. Ma lo zio Paolo non era solo un maestro della pesca. Era anche un uomo dalla mente vivace, un lettore instancabile di libri di storia, soprattutto quelli che raccontavano le due guerre mondiali.

Come dimenticare la sua abilità come meccanico? Era un mago con le biciclette.

Ogni volta che, da bambino, distruggevo la mia bici con le mie avventure spericolate, lui era lì, paziente, a ripararla, trasformando ogni pezzo danneggiato in qualcosa di nuovo, come fosse una magia.

Zio Paolo sposò la zia Enrichetta, e insieme costruirono una bellissima famiglia con due figlie, Chiara e Laura.

Poco tempo fa, lo zio Paolo mi regalò alcune fotografie di famiglia. Quelle immagini non sono solo ricordi: sono frammenti di vita, testimonianze di un tempo passato che, grazie a lui, posso far rivivere.

La sua passione per la storia e la sua dedizione alla famiglia continuano a vivere in quelle foto, che custodisco con amore.